dislessia interventi

La dislessia è una difficoltà di lettura e in particolare nella decodifica del testo scritto, non dovuta all’interazione di altri fattori come: handicap, cattiva istruzione, problemi di vista, ecc. Questo testo vuole approfondire l’origine, la diagnosi e gli interventi per la dislessia

Come si manifesta la dislessia

La dislessia è presente in circa il 3/5 % dei bambini in età scolare. Una persona con questo tipo di problematica presenta delle difficoltà nella velocità di lettura, ovvero nel processo di automatizzazione del processo di lettura e nella correttezza della lettura. È quindi quella persona che quando legge, lo fa molto lentamente e commettendo parecchi errori.

A seconda dell’età vi è una media della velocità di lettura dei normo lettori. A seconda del punteggio che il bambino ottiene, la dislessia può essere diagnosticata se la media del numero di sillabe lette/secondo della persona discosta dalla media dei normo lettori di 2 deviazioni standard.

Può manifestarsi anche in associazione a disortografia, disgrafia, discalculia, disturbi evolutivi, ADHD e disturbi del comportamento o dell’umore, ma non necessariamente. I disturbi maggiormente associati alla dislessia sono la disortografia e la discalculia.

Si rimarca nella definizione il fatto che viene diagnosticata in assenza di altri fattori che potrebbero influenzare il processo di lettura. Infatti, il dislessico la maggior parte delle volte è una persona intelligente, con condizioni socioculturali buone, un buon livello di istruzione e senza difficoltà di tipo emotivo.

Difficoltà di tipo fonologico e non fonologico

Le difficoltà riportate da un bambino dislessico possono essere di tipo fonologico, ovvero nella conversione grafema fonema, o di tipo non fonologico che riguardano l’elaborazione dell’informazione visiva, ovvero faticano ad analizzare il testo scritto.

Quando si parla di una difficoltà nella lettura di tipo non fonologico si intende una difficoltà: nella memorizzazione della forma delle singole lettere, nell’orientamento, nella capacità di porre attenzione alle singole lettere nello spazio, nell’analisi visiva di elementi grafici che compongono il testo e nell’integrazione visiva delle lettere con il loro suono corrispondente.

Origine della dislessia

Non è ancora chiaro al cento per cento quale sia la causa della dislessia. Tuttavia, le ricerche maggiormente rilevanti sostengono che la dislessia è la conseguenza di un deficit di tipo attentivo e in particolare un deficit attentivo visuo-spaziale. L’attenzione visuo-spaziale è infatti un importante meccanismo che permette l’elaborazione grossolana delle informazioni visivo e in seguito permette l’elaborazione più specifica delle singole componenti.

Diagnosi dislessia

Per diagnosticare questo tipo di difficoltà si possono ricorrere a due tipi di prove di lettura: le prove MT e le prove DDE-2. Nelle prove MT si chiede alla persone di leggere e comprendere un testo, mentre nelle prove di DDE-2 si chiede di leggere e scrivere liste di parole e non parole. Ma vediamoli nello specifico:

Prove MT

Le prove MT sono prove che testano le abilità di lettura e comprensione del testo di bambini e ragazzi con età compresa tra i 6 e i 14 anni. Le prove vengono adattate all’età del paziente e vengono somministrate in diversi periodi dell’anno. Il primo anno di scuola elementare il test viene somministrato alla fine dell’anno e viene chiesto di leggere un testo narrativo e di comprendere due testi narrativi. In secondo il test viene somministrato all’inizio e alla fine dell’anno e le prove rimangono le medesime. Dal terzo anno della scuola elementare al terzo anno della scuola secondaria le prove vengono somministrate all’interno dell’anno scolastico. Le prove da qui cambiano e viene chiesto di leggere un testo informativo e di comprendere prima un testo narrativo e come secondo testo uno informativo.

L’operatore durante la prova deve segnarsi il tempo impiegato dal bambino per svolgere le prove e gli errori commessi durante la prova. Può interrompere la prova se lo ritiene necessario dopo 4 minuti e deve segnare a che punto della prova il bambino è arrivato.

DDE-2

La DDE-2 è uno strumento che valuta l’abilità di scrittura e di lettura di parole e non parole. La batteria contiene 8 prove di cui 5 di lettura e 3 di scrittura. Le prove di lettura valutano le abilità di: denominazione dei grafemi, lettura di parole e non parole, la comprensioni di frasi non omofone e la correzione di parole omofone. Le prove di scrittura invece valutano le abilità di: saper scrivere parole, non parole e frasi con parole omofone tramite dettato.

Prove di lettura

  1. La prima prova serve a valutare l’efficacia del passaggio da grafema a fonema, ovvero dalla lettera scritta al suono corrispondente
  2. La seconda prova serve a valutare l’abilità di lettura i parole a bassa frequenza d’uso
  3. La terza prova serve a valutare l’efficacia della lettura indiretta attraverso la somministrazione di non parole
  4. Le ultime due prove servono a valutare la capacità di lettura diretta tramite la somministrazione di parole omofone e non omografe (es. lago e l’ago).

Interventi riabilitativi per la dislessia

Per aiutare un ragazzo o un bambino con dislessia è opportuno andare a stimolare le sue abilità e/o somministrare degli esercizi specifici per esercitarle. Il passaggio più importante è infatti quello di insegnare delle strategie con cui il ragazzo riesce ad affrontare gli scogli, anche se in modo diverso dagli altri. È importante infatti riconoscere i punti di forza del bambino ed utilizzarli per affrontare i problemi.

L’intervento deve essere sistematico questo permetterà di allenare la plasticità celebrale. Gli esercizi devono infatti ripetuti per due settimane almeno 15 volte. Bisogna stimolare l’interesse del bambino, grazie ad esercizi su misura per il bambino e attraverso ricompense e attenzione. È importante, infatti, che il bambino sia sempre motivato e che si riesca a ridurre al minimo l’emotività negativa. Va anche valutato l’intervento e quindi testare se dopo il trattamento sono avvenuti dei cambiamenti positivi o se al contrario va rimodulato. Infine, il lavoro in rete è fondamentale per un intervento a tutto tondo. Se la scuola, la famiglia e clinici cooperano si può far si che l’intervento sia efficace al massimo.

Interventi per la dislessia: quali sono i punti di forza dei dislessici?

La persona dislessica non potendo sfruttare i processi di lettura, svilupperà maggiormente altre abilità. Ha infatti uno stile cognitivo visivo non verbale e di tipo uditivo e processa le informazioni in modo globale e non sequenziale, ma possono avere punti di forza differenti a seconda delle caratteristiche individuali.

Dislessia e gli interventi di potenziamento

In età prescolare la dislessia viene maggiormente trattata con interventi su: decifrazione e acquisizione, acquisizione automatizzazione, potenziamento della scrittura (acquisizione del tratto grafico, errori ortografici e produzione scritta). Nei ragazzi più grandi la dislessia viene invece trattata con interventi che lavorano sulle strategie di: decodifica, memorizzazione e l’utilizzo e la valorizzazione delle soft skills.

Interventi in età prescolare per la dislessia

  • Decodifica e acquisizione (potenziamento della via sub-lessicale): si lavora sulla padronanza fonologica, ovvero sugli scambi tra vocali e consonati, sulla discriminazione di suoni simili, sull’omissione o sull’aggiunta di suoni, sulla lentezza, sullo stare a segno durante la lettura e sulle omissioni dell’intera parola. Tutte queste competenze fanno parte dell’analisi visiva ovvero l’abilità che permette di riconoscere la struttura grafica, di distinguere i grafemi e successivamente di convertire il grafema in fonema.
  • Acquisizione e automazione: in questo casa si va a lavorare proprio allenando la capacità. Si somministrano esercizi che aiutano a consolidare le strategie di lettura. Gli esercizi più semplici vanno ad automatizzare per prima cosa l’identificazione di sillabe e progressivamente si arriva alla conversione grafema-fonema (esercizi di analisi sillabica, di gruppi consonantici e di composizione di parole).
    • Tachicoscopio (strumento esercizi di lettura): si tratta di uno strumento che aiuta a diventare sempre più veloci e corretti nella lettura. Si inizia chiedendo di leggere la prima parte della parola correttamente e la seconda sbagliando. On seguito si chiede di leggere solamente una lettera al centro della parola. Fino ad arrivare a chiedere di leggere la parola correttamente e si regola la velocità in base alle capacità del bambino. Si chiede di leggere la parola prima che scompaia dallo schermo e il tempo è sempre minore man mano che il bambino diventa più abile.
  • Potenziamento della scrittura: acquisizione del tratto grafico, errori ortografici, produzione scritta:
    • Acquisizione del tratto grafico: attraverso esercizi di pregrafismo ovvero si chiede progressivamente di scrivere prima in stampatello maiuscolo e poi al corsivo
    • Errori ortografici: si chiede di accoppiare la parola al suo suono. Poi si va a rinforzare la trascrizione di diagrammi e trigrammi più difficili (“gn” “gl” “c/ch”); doppie; apostrofi e accenti.
    • Produzione di un testo scritto

Interventi per ragazzi con dislessia: strategie

  • Strategie di decodifica: si utilizzano programmi con font maggiormente semplici da comprendere o strumenti di aiuto come audio libri
  • Strategie di memorizzazione: insegnare ad utilizzare mappe concettuali e mentali, aiutare la visualizzazione di concetti con software come GeoGebra e l’utilizzo di software di sintesi vocale.
  • Utilizzo e valorizzazione delle soft-skills: si spiega l’importanza di lavorare in gruppo, di utilizzare un pensiero critico e dell’organizzazione sia dei concetti, ma anche del lavoro.

Come studiare se ho la dislessia?

Una persona con dislessia ha delle difficoltà nella memorizzazione delle informazioni verbali, bisogna sfruttare i loro punti di forza ovvero: la memoria uditiva, visiva non verbale e il processamento dell’informazione di tipo globale non sequenziale.

Prendendo in considerazione i punti di forza e di debolezza della dislessia si possono applicare alcune accortezze per avere un metodo di studio personalizzato e maggiormente efficace.

Tempo di studio

  1. Scuola primaria: max 1h
  2. Scuole medie: max 2h (se fa tempo prolungato o rientro: max 1h)

Metodo di studio

  1. A lezione

  • Chiarire i dubbi chiedendo
  • Capire cosa l’insegnante ritiene importante e come verrà valutata la conoscenza
  • Quali materiali contengono queste informazioni importanti
  • Ogni volta che è possibile meglio che utilizzi simboli visivi, parole chiave, brevi frasi
  1. A casa

  • Verificare il materiale per essere sicuri che sia tutto chiaro. Possibilmente lo stesso giorno della lezione o pochi giorni dopo.
  • Rivedere gli appunti e ripensare a quanto detto in classe
  • Risolvere esercizi assegnati o preparazione di domande per simulare la verifica (le domande devono rispettare la struttura di quelle dell’esame vero e proprio)
  • In caso non si riesca a rispondere a tali domande è importante che la persona cerchi di acquisire queste informazioni. Visto che andranno lette può farsi aiutare da qualcuno o da esperti o utilizzare strumenti per ascoltare ciò che c’è da studiare.
  1. Prima delle verifiche

  • Creare promemoria efficaci (schemi, mappe concettuali, ecc.). questi materiali dovrebbe contenere il minimo delle informazioni testuali da leggere con il massimo delle informazioni. Fatto questo cercare di rispondere alle domande di autoverifica. Se non si riesci consultare gli schemi o altro materiale. Riverificare solo le informazioni dimenticate e provare a rievocarle finché non le si apprende.
  1. dopo le verifiche

  • capire se c’è qualcosa che devo perfezionare del mio metodo di studio
  • capire se ho tralasciato qualche contenuto fondamentale
  • capire se ho approfondito abbastanza i contenuti affrontati

conclusione

In conclusione, le persone che soffrono di dislessia possono presentare difficoltà nella lettura e quindi incidere nel rendimento scolastico. Tuttavia, attuando alcune semplici accortezze e sfruttando i punti di forza di cui dispongono i dislessici si può facilmente migliorare il rendimento scolastico e condurre una vita come tutti gli altri.

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